Giovedì, 23 Gennaio
Il nostro socio Alessandro Papanti ha tenuto una relazione su “La moneta antica fra mito, storia e arte: la numismatica classica, dalle origini alla caduta dell’Impero Romano”
Non ci sembra un mondo così straordinario, quello delle monete, perché siamo soliti maneggiare con disinvoltura i nostri spiccioli metallici, ai quali prestiamo una qualche forzata attenzione solo quando ci veniamo a trovare in paesi con monete diverse dalle nostre, a volte nemmeno decimali. Ma forse non è così se ci si sofferma a pensare al contesto economico che da loro valore, alle autorità politiche e finanziarie che le garantiscono, al problema dei cambi, specie in situazioni geopolitiche frazionate e talvolta in conflitto, ai mezzi tecnici necessari per produrne l’enorme quantità utilizzata e ai sofisticatissimi metodi per evitarne la contraffazione. Oggi che ci avviamo verso l’era della moneta elettronica, verso uno scambio di beni e servizi che usa una moneta sempre più virtuale, è interessante riscoprire i fondamentali aspetti di questa evoluzione, analizzando la monetazione antica ed evidenziandone in particolare lo stretto rapporto con la storia, l’economia, l’arte e le conoscenze del tempo.
Il viaggio, attraverso il quale ci ha condotto il relatore, è iniziato dal periodo premonetale, con l’esposizione delle cause e del come è nata la moneta all’incirca intorno al VII sec. a.C., ed è proseguito con l’esame della importante diffusione nel mondo greco, in particolare nelle colonie della Magna Grecia dove sono comparse le dracme, di cui Papanti ha fatto apprezzare la raffinatezza dei conii. Nella successiva evoluzione nella Roma Repubblicana le monete assumono aspetti più funzionali e vengono associate ad autorità civili che ne prendono il controllo. Nel periodo Imperiale che segue, la moneta di Roma diventa una sorta di moneta unica per il mondo allora conosciuto e, a partire dal terzo secolo, segue poi il progressivo declino dell’Impero.
Nel periodo romano alcune monete si distinguono per gli aspetti celebrativi di particolare interesse storico o perché ricordano eventi di attualità: si coniano monete per un processo alle Vestali, accusate della perdita dell’illibatezza, per le Idi di Marzo, per la riduzione delle tasse di un imperatore populista e antirazzista; oppure per sottolineare aspetti di vita mondana, come il fascino della donna più famosa dell’antichità e le acconciature delle matrone romane. Il relatore ha toccato anche interessanti aspetti economici della vita quotidiana collegati alle monete, come il costo del pane e del vino, quello di uno schiavo e, perché no, anche quello di una donna di piacere nel I Secolo d. C.. A conclusione dell’apprezzata esposizione, Papanti si è soffermato sull’origine del detto “moneta cattiva scaccia moneta buona”, che va sotto il nome di Legge di Gresham : esso fa riferimento al fatto che le monete di pregio, in quanto conservate e accumulate, scomparivano rapidamente dalla circolazione, lasciando spazio a quelle di minor valore e per taglia e per l’usura che ne riduceva il titolo.